The shortest way
Cosa si intende per strategia.
La strategia riguarda la ricerca della via più breve tra gli strumenti e i mezzi disponibili e i fini desiderabili. L’obiettivo fondamentale è quello di cercare delle opportunità più grandi di quelle che abbiamo e per scoprire queste opportunità dobbiamo fare le cose meglio di come le abbiamo fatte in passato.
Ci sono sempre dei nuovi mercati là fuori che stanno crescendo più rapidamente di come sono i mercati nei quali noi oggi lavoriamo e quindi bisogna studiare nuovi metodi, nuove relazioni e sviluppare delle nuove idee che sono là fuori per essere scoperte.
Per questa ragione molte persone affermano di non avere il tempo per poter pensare. Alcuni imprenditori addirittura ritengono che pensare sia un lusso per loro. Questo è un grave errore. Le organizzazioni che hanno successo sono quelle che pensano e poi, dopo pianificano e fanno. Per cui ci sono quattro domande fondamentali che dobbiamo porci, primo quanto tempo avete per pensare alla strategia durante l’anno? Secondo, quante opzioni avete considerato prima di prendere delle decisioni? Terzo, avete assicurato nella pianificazione che prima c’è l’attività di pensiero strategico e dopo quella di pianificazione? Quarto, quanto tempo spendete per esplorare dei trend possibili, delle nuove possibilità, le speranze e i vostri sogni?
Ci sono due fondamentali agende che vanno messe insieme: da una parte il cosiddetto corporate calendar, il calendario delle attività aziendali e dall’altra il personal timetable, cioè l’agenda privata dell’imprenditore.
Queste due agende vanno fatte quadrare e questo si fa garantendo il numero minimo di giorni all’anno per poterlo fare, che non possono essere un paio di giornate di riunioni all’anno, ma serve, secondo me, almeno una giornata ogni due mesi cioè almeno sei giornate all’anno. Allora bisogna farsi alcune domande in merito al coinvolgimento dell’organizzazione:
Primo, l’intero team decisionale fa parte attiva di questo processo decisionale? Secondo: le funzioni dirigenziali o le funzioni chiave sono state coinvolte? Terzo: l’intera organizzazione fa parte in un approccio top down del pensiero strategico? E quarto, siete già aperti ai processi ESG, cioè Environment, Social and Governance?
Molte persone pensano che pensare prima di agire conduca degli errori perché rallenta il processo decisionale dell’urgenza, queste persone sbagliano, sono le persone che pensano che pensare sia uno spreco di tempo, sono persone che non hanno capito l’importanza del pensare strategico prima di agire, sono le persone che alla fine dell’anno si chiedono ma dove è finita la cassa?
Ebbene, credo che servano 5 questioni fondamentali da controllare per una conclusione finale, primo, pensare prima di agire, secondo, capire che il pensare è un’azione concreta, è una parte di un processo operativo pratico, terzo, sviluppare differenti pensieri, cioè fare delle analisi di tipo what if e delle analisi di sensibilità, quarto, riconoscere che il pensare strategico è una parte essenziale del mestiere dell’imprenditore e quinto, chiedersi come cambiare le cose, la conclusione è una e una sola e è la sesta conseguenza, stare con i problemi abbastanza lungo per trovare delle opportunità, quanto lungo? Almeno 6 giornate all’anno, una ogni due mesi, questo è quello che uso nella mia metodologia di consulenza aziendale.